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"È una storia familiare che ci prende gentilmente per mano sull'arco infanzia-maturità e sacrificio, guidandoci all'inizio dall'oltremare tripolino, dove compaiono i due protagonisti, i bambini Anna e Andrea, fino alle tragedie della Resistenza e oltre. Sentiamo la vita dei nostri emigranti, troppo poco centrale nelle nostre memorie storiche, e seguiamo la cronaca, la presenza oggettiva e simbolica dei costumi fascisti, l'atmosfera di quei quattro decenni descritti, con nomi di forte evocazione, che vanno da Italo Balbo al nostro contemporaneo Gheddafi. Serena Caramitti ha il dono della precisione e insieme dello sfumato..." (M. L. Spaziani)